Il miracolo di Monique

Mia nonna dice sempre che quando Dio ti manda una disgrazia, ti dà anche la forza di lottare per superarla.

Ho smesso di leggere con interesse da qui...
Dio, se c'è, al massimo ti manda le disgrazie. La forza di lottare è tipica dell'uomo.

Per il resto...caso...
Ce ne stanno tante di cose che vanno a caso...finchè non si troverà la causa resterà sotto quella categoria...

E ricordo che i miracoli non esistono...dato che circa 5000 anni fa il fuoco rientrava tra essi...mentre ora...

Postato originariamente da vinci che storia.. un vero miracolo

Monique è...ops, era una para-atleta costretta sulla sedia a rotelle dall'’età di 13 anni a seguito di alcune complicazioni sopraggiunte dopo un intervento malriuscita alla caviglia. La diagnosi non lasciava dubbi: è paralisi. Come se non bastasse questo a far perdere il sorriso e la voglia di vivere a questa ragazza, nel 2007 e nel 2008 è rimasta vittima di altri due incidenti in auto che hanno comportato un'ulteriore lesione alla spina dorsale. Ce n'era a sufficienza per cominciare ad odiare la vita, a perdere ogni speranza e a spegnere il suo sorriso.

Mia nonna dice sempre che quando Dio ti manda una disgrazia, ti dà anche la forza di lottare per superarla. E forse nelle sue perole un po' di saggezza c'è. Monique, infatti, non si è data per vinta, ha cominciato il lungo percorso per imparare a muoversi con la carrozzella e, infine, ha trovato un modo per sfogarsi e continuare a sentirsi viva: la Hand Bike, la bicicletta azionata a mano.

E da quel giorno, l'atleta ne ha fatta di strada. Fino ad arrivare alle Paralimpiadi del 2008. A Pechino ha vinto due argenti, preludio di una serie di successi a livello europeo e mondiale. Nell'ottobre dello scorso anno ha arricchito il suo palmares vincendo la durissima e faticosissima gara di triathlon per disabili svoltasi alle Hawaii.

Poi l'ennesima disgrazia, che si è però trasformata nella sua fortuna. In primavera Monique è stata investita da una macchina. L'incidente ha costretto la ragazza a rispettare un periodo di assoluto riposo e, proprio mentre stava superando la paura per l'accaduto, si è accorta di provare una nuova sensibilità alle gambe. Si è resa conto di poterle muovere. Di nuovo.

La scienza si è arresa, non trovando nessuna spiegazione empirica a questa nuova condizione di Monique. Io neanche la cerco. Non è il mio lavoro. Il mio lavoro è quello di raccontare e per farlo è necessario che io non perda la voglia e la capacità di emozionarmi. E la storia di Monique mi ha emozionato, mi ha commosso. E mi ha strappato un sorriso sincero scoprire che Monique riprenderà la sua carriera da atelta, questa volta da normodotata: "Dal punto di vista sportivo, mi piacerebbe correre, fare gare di ciclismo o anche triathlon. Tutto quello che non ho potuto mai fare".

Che dire, in bocca il lupo. E che la vita ti sorrida come tu hai saputo sorridere a lei.