di nuovo la lira

dopo anni passati a rimpiangere la lira vivendo un po' con diffidenza, un po' gonfi di rabbia l'età dell'euro, ora si delinea la possibilità di un ritorno forzato alla vecchia moneta ormai mutilata nel potere di acquisto. E non sarebbe una scelta per lasciarsi alle spalle i problemi come potrebbero fare germania e olanda che hanno come tutti i paesi le loro difficoltà ma almeno sono in regola con i conti e tirano il carretto anche per noi. Con la spagna, portogallo e qualche altro paese noi potremmo essere cacciati dall'area euro (e quindi anche dall'europa?) pochè rischiamo di fare la fine della grecia che per ora ha il c*lo all'asciutto grazie alle sovvenzioni della cmunità europea ma dovrà sudare sangue per dieci anni per superare davvero la crisi. In altre parole sarà la gente a sudare sangue, con un po' più di tasse, un po' meno servizi e salari più scarni.
L'italia ha un indebitamento del 115% circa, frutto dei fasti sfrenati degli ultimi 30 anni, degli sprechi e di tutte le prese per il c*lo di chi appoggia il regale deretano sulle poltrone ingioiellate di roma distogliendo lo sguardo da chi si approfitta di un sistema sociale stanco, vecchio, pieno di falle, che permette ai soliti furbi di ingrassare ancora di più.
Si delineano anni duri, resi ancor più nebulosi dalle false informazioni che strategicamente vengono date in pasto alla gente che se le beve tutte in mancanza di un contraddittorio serio e trasparente, legittimando l'idea che in italia sopravvivono i più furbi, attribuendo coi fatti l'etichetta di vincente a chi se ne sbatte delle leggi e degli altri.
Quindi mi chiedo: cos'è l'italia oggi? Una giungla? Un feudo medievale dove i titoli nobiliari sono sostituiti da titoli finanziari?
So solo che il sangue ribolle davanti a questo b.movie tarantiniano che ha preso il via col nuovo millennio. Da un lato spero che sia rimasto ancora un po' di orgoglio, che lo si impugni e si scenda in strada gridando che ci siamo ancora, che non stiamo dormendo, da un lato credo che nemmeno se succedesse quanto è successo in argentina la gente avrebbe la voglia di fare qualcosa.
Sapere ormai che l'assuefazione al peggio permette de raschiare ancora di più il fondo è la prospettiva peggiore per affrontare quanto si delinea all'orizzonte.

a mio parere l'italia è uno dei paesi più brutti del mondo. Il paese è oramai vecchio, il sistema politico-economico e sociale è vecchissimo, e inadatto alla situazione odierna. Guardata per esempio i processi, durano anni e anni, e negli altri paesi non è cosi. Ma è possibile che un fatto vada avanti per 20 anni o più? E una vergogna. I nostri politici sono ridicoli (sia dx che sx) e nn si staccano dalle loro poltrone nemmeno se gli caghi addosso. Dicono tanto della crisi che è stata superata, quando per loro non è mai iniziata (visti gli stipendi che hanno). Il parlamento italiano è per numerosità (e non certo per efficenza) il secondo al mondo. Il primo è quello cinese, che giustamente deve rappresentare X milioni di persone. E inaccettabile che un paese piccolo come l'italia abbia un parlamento cosi grande, xke sono tutti soldi che lo stato butta, in quanto potrebbe benissimo gestire la cosa con meno membri (come negli altri paesi, anche più grandi del nostro). Siamo uno dei pochi paesi senza nucleare, che dire se non "antichi". Certo il nucleare "sporca" sono d'accordo, ma il sistema di stoccaggio e oramai sicuro da anni (anche se costoso). Costi che cmq sono miseri se paragonati a quelli che l'Italia paga alla Francia e agli altri fornitori di energia elettrica, costi che non esisterebbero con il nucleare. Mica scemi gli altri paesi, fanno il nuc e poi vendono l'energia agli altri. Senza contare che con il nucleare si creerebbero migliaia di posti di lavoro e il tasso di disoccupazione calerebbe. La libertà di stampa è ridicola siamo l'ultimo dei paesi ricchi e più sviluppati (http://www.disinformazione.it/libertadistampa.htm)
L'investimento nella ricerca e nella tecnologia è a dir poco vergognoso. Una percentuale ridicola del nostro pil viene spesa per questa cosa di enorme importanza nel 2010. Gli altri stati creano, inventano e producono ricchezza, l'unica cosa che fa il nostro paese e creare nuovi metodi per impoverire i più poveri e arricchire chi non ne ha bisogno. Il sistema delle pensioni è da rivedere completamente, e l'istruzione non può continuare a cambiare ogni anno a seconda di come tira il vento. Volere giovani più preparati non vuol dire creare continuamente barriere sempre più insormontabili nelle scuole/uni. E poi dicono che i nostri cervelli sono in fuga, ma per forza non vengono pagati nella maniera giusta, chi non andrebbe in un altro paese a lavorare. Molti paesi hanno chiuso le porte agli immigrati (io non ce lo con loro) ma non mi sembra giusto fare entrare continuaente gente nel nostro paese, ognuno di loro rappresenta un costo e sono soldi a fondo perduto e bisogrebbe prendere provvedimenti. La nostra televisione fa schifo (parlo da non sky user) fatta solamente di spazzatura, di culi e di tette. Viene censurata ogni cosa minimamente oscena o poco sicura, quando le pubblicità trasmettono cose ben peggiori. Il nostro premier definisce "ridicole" le idee degli capi di stato e dice agli altri che sono dei "kapo"(o come si scive), ma dico io, come si permette di dire certe cose? limitati a pensarle cavolo, non far fare a tutto il paese una figuraccia mondiale. Quell'altro che dice che tifa slovenia pur essendo anti immigrati al massimo.
In italia i prezzi sono elevatissimi, non a caso una buona parte dei turisti italiani preferisce andare all'estero. Edifici abbandonati da anni e mai finiti o mai entrati in funzione, non credo capitino spesso negli altri paesi.

io vivo in una regione autonoma e certe cose non le vedo o non le sento molto, ma credo che nelle altre regioni non si è messi troppo bene.
A voi la parola =)

Io guardo il lato positivo, a casa ho ancora molte lire asd

Postato originariamente da ice_dragon Il primo è quello cinese, che giustamente deve rappresentare X milioni di persone.

56 milioni circa in italia ^^

in cina si parla di miliardi